L'infelice vicenda di Scilla

Nisum Martis filium, sive, ut alii dicunt, Deionis filium, regem Megarensium, in capite crinem ...si quando ea avis eum piscem natantem conspicit, mittere se in aquam et unguibus dilaniare.

Si diceva che Niso figlio di Marte, o piuttosto, come altri dicono, figlio di Deione, re degli abitanti di Megara, aveva sul capo un capello rosso.

G li fu dato il responso che lui avrebbe regnato per tutto il tempo che avesse conservato questo capello: in verità essendo giunto Minosse figlio di Giove per espugnare l'isola, sotto l'impulso di Venere fu amato da Scilla figlia di Niso e la fanciulla, per rendere vincitore il nemico, tagliò il fatale capello al padre mentre dormiva.

E così Niso fu sconfitto da Minosse. Ma poiché Minosse ritornò a Creta, Scilla in base alla fede data gli chiese di portarla con sè; ma avvenne che costui disse che Creta, la patria degli dèi, non avrebbe accolto un così grande misfatto. L a fanciulla, perduto l'amore, si gettò in mare per non essere uccisa dai suoi cittadini e, per non ricordare i propri misfatti, pregò gli dèi di trasformarla in pesce.

M a Niso essendo stato trasformato dagli dèi in aquila marina, incominciò ogni giorno a spingere la figlia, che era stata trasformata nel pesce che chiamano Ciri: anche ora è evidente, che se mai quell’uccello vede quel pesce che nuota, si lancia in acqua e lo dilania con le unghie.(by Maria D.) - da Igino.

TESTO LATINO COMPLETO

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