L'ira non è un sentimento naturale

Quid esset ira quaesitum est, an in ullum aliud animal ...

Ci si chiede cosa sia l'ira, se possa cadere su qualche altro animale rispetto all'uomo, in cosa si differenzia dall'iracondia, quante siano le sue specie.

Chiediamoci ora se l'ira sia secondo natura e se sia utile e se debba essere trattenuta da qualche parte. Se sia secondo natura sarà evidente, per tutto il tempo che avremo osservato l'uomo. C'è qualcosa di più mite rispetto a lui, per tutto il tempo che fu considerato nell'onestà dell'animo? Cos'è invece più crudele dell'ira? cosa più amante degli altri rispetto all'uomo? cosa più ostile dell'ira? L'uomo è stato generato altruista nell'aiuto, l'ira è la fine nella reciprocità;

l'uomo desidera essere unito, l'ira desidera separare, l'uomo giovare, l'ira nuocere, l'uomo soccorrere anche chi non conosce, l'ira attaccare anche quelli più cari; l'uomo è predisposto alle utilità degli altri per così dire a sacrificarsi, l'ira è predisposta nel pericolo, purché induca, a piegarsi.

chi dunque ignora la natura delle cose più di colui che attribuisce questo feroce e rovinosissimo difetto all'ottima ed irreprensibile opera di costui? L'ira, come ho detto, è avida di pena, il cui desiderio è insito nel pacatissimo cuore dell'uomo ed è minimamente secondo la natura di costui.
(By Maria D. )

Versione tratta da Seneca

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