La prefazione delle Noctes Atticae

Usi autem sumus ordine rerum fortuito....Noctium esse Atticarum.

Dunque abbiamo adottato una disposizione casuale degli argomenti, quella che prima, nel vagliarli, avevamo prodotto.

Infatti, quando avevo preso in mano un qualunque libro, Greco o Latino, o quando avevo udito qualcosa degno di essere ricordato, io annotavo cose qualsiasi, di qualunque genere fossero, in modo confuso e disordinato, e le tenevo da parte ad aiuto della memoria; facevo ciò con questo intento, affinché, quando si fosse presentata la necessità o di un fatto, o di una parola, e i libri, dai quali avevo tratto quelle cose, non fossero stati a disposizione, allora sarebbe stato facile per noi il reperimento e l'estrazione.

Dunque, anche dentro questi taccuini, vi è il medesimo disordine delle materie che ci fu in quelle precedenti annotazioni che avevamo effettuato velocemente e disordinatamente e confusamente dai vari racconti e letture.

Ma, poiché abbiamo cominciato a compilare queste dissertazioni durante le lontane notti invernali nella campagna della regione dell'Attica, per questo motivo abbiamo scritto nel titolo che esse erano le Notti Attiche.

Versione tratta da: Aulo Gellio

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