La terribile vita del legionario (II)

Enimvero militiam ipsam gravem, infructuosam: denis in diem assibus...

Senza dubbio la stessa vita militare (sott.esse) era pesante ed inutile; la vita ed il corpo venivano valutati dieci assi al giorno: da questo si compravano la veste, le armi, le tende da accampamento, da questo (sott.si compravano) la crudeltà dei centurioni e le esenzioni dagli incarichi.

Ma per Ercole, erano eterne le frustate e le ferite, il duro inverno, le estati tormentate o una pace inutile. E non c'era un altro conforto se non poter sperare che il servizio militare cominciasse sotto leggi precise in modo da guadagnare ad una ad una le monete d'argento, cosicché il sedicesimo anno di servizio militare portasse una fine e così che non fossero trattenuti oltre sotto (altri)

distaccamenti, ma che venisse pagato in denaro il premio del congedo nel medesimo accampamento. Forse le coorti pretorie, che ricevevano due denari al giorno, che dopo sedici anni erano restituiti ai loro penati sostenevano più pericoli?

Da loro non si denigravano i turni di guardia urbani, eppure loro, davanti a popoli spaventosi, il nemico lo si vedeva (infinito presente passivo di aspicio) dalle tende.
(By Vogue)

Versione tratta da Tacito

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