Sciopero della plebe a Roma - Versione Il mio latino

Il mio Latino, pagina 126 numero 28

Romae patricii magnas divitias habebant et imperium nimia.... a patriciis solvebantur atque concordia a Romanis recuperabatur.

Testo latino completo

A Roma i patrizi possedevano grandi risorse ed esercitavano il potere con eccessiva prepotenza.

I plebei, invece lavoravano faticosamente, pagavano tasse ingenti ed erano poveri e angosciati a causa della [loro] miseria. Perciò i plebei decisero (lett. : «decidevano») di abbandonare Roma e si ritirarono (lett. : «si ritiravano») sull’Aventino. Lì costruirono (lett. : «costruivano») un piccolo accampamento, posero (lett. : «ponevano») delle guardie davanti all’accampamento e [lo] fortificarono (lett. : «fortificavano») con una trincea e con un fossato.

Infatti pensavano così: «Se noi non seminiamo i campi dei patrizi, i campi non forniscono ai patrizi né frutti né frumento: di conseguenza i patrizi soffriranno per la mancanza di cibo. Noi, al contrario, piantiamo il grano davanti all’accampamento sull’Aventino e abbiamo cibo». Allora i patrizi inviarono (lett. : «inviavano») degli ambasciatori ai plebei e riferirono (lett. : «riferivano») le parole dei senatori: «Se ritornate a Roma, i patrizi cancellano i vostri debiti, e assegnano ai plebei dei giusti profitti». I plebei, dunque, misero (lett. : «mettevano») da parte il loro progetto e ritornarono (lett. : «ritornavano») a Roma;

le promesse furono mantenute (lett. : «erano mantenute») dai patrizi e venne riconquistata (lett. : «era riconquistata») l’armonia dai Romani. (by ilmurettodipaolo)

TESTO LATINO COMPLETO QUI

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