Scipione fa strage a Volterra (Il mio latino)
Haec postquam audita sunt Romae, bellum Samnitibus et patres .... Omnia ferro ignisque vastantur; praedae undique acta sunt. Nec agris modo sed castellis etiam vicisque a Romanis inlatus est ignis.
Dopo che a Roma vennero udite tali notizie, i senatori proposero la guerra contro i Sanniti ed il popolo decretò (appoggiò la decisione).
I consoli si divisero tra loro le province: a Scipione toccò in sorte l'Etruria, a Fulvio i territori dei Sanniti. I nemici istruito l'esercito schierato a battaglia a Volterra andarono incontro a Scipione che attendeva con lentezza la guerra. Si combatté per tutto il giorno con grande strage da entrambe le parti, fino a notte.
Il giorno che seguì mostrò il vinto ed il vincitore; infatti gli Etruschi nel silenzio della notte abbandonarono l'accampamento. I Romani, non appena sperarono la vittoria dalla partenza dei nemici, presero dall'accampamento sgombro ingenti bottini. Da lì Scipione ricondotte le milizie al campo di Falisco, dopo che aveva lasciato i bagagli alla leggera a Falerio con un semplice presidio, avanzò con l'esercito in marcia armato alla leggera alla devastazione dei campi dei nemici.
Ogni cosa fu devastata a ferro e fuoco; da ogni parte si raccimolarono bottini. Non solo nei campi ma anche nei fortini e nei villaggi fu appiccato il fuoco dai Romani. (By Maria D.)