Sortita e vittoria dei Romani
Quod iusserat dux, faciunt ac subito omnibus portis eruptione facta neque cognoscendi quid fieret neque sui colligendi hostibus... aut inter demorante incolumen legionem in Nantuates, inde in Allobroges perduxit hiemandi gratia. (Cesare)
Eseguono ciò che era stato ordinato loro, e all'improvviso, una volta compiuta la sortita da tutte le porte, non lasciano ai nemici la possibilità né di capire che cosa accada, né di radunare i loro.
E così, capovoltasi la fortuna, i nostri uccidono, dopo averli circondati da ogni parte, coloro che erano arrivati nella speranza di impadronirsi dell'accampamento e fra più di trenta mila uomini, che era il numero di barbari noto che era arrivato all'accampamento più della terza parte fu uccisa, spingono gli altri terrorizzati alla fuga e non consentono (loro) neppure di fermarsi in luoghi piuttosto alti. Così sbaragliate tutte le truppe dei nemici e tolte (loro) le armi (abl. assoluto) si mettono al sicuro all'interno delle loro fortificazioni.
Fatto questo combattimento poiché Galba non voleva mettere ancor di più alla prova la fortuna, e si era ricordato che lui era giunto nei quartieri invernali con un altro proposito e vedeva che si era imbattuto in altre circostanze, spinto soprattutto dalla penuria di grano e di viveri, il giorno successivo, appiccato il fuoco a tutti gli edifici di quel villaggio, e nessun nemico impeditoglielo, o gli rallentasse la marcia, (abl.
Ass. ), condusse la legione a svernare nel territorio dei Nantuati e poi (nella regione) degli Allobrogi,