Un congiurato troppo loquace
In ea coniuratione fuit Q. Curius, vir non obscuro loco, sed flagitiis atque facinoribus coopertus: ergo censores a senato...Igitur comittis habitis consules declarantur M. Tullius et C. Antonius. (da Sallustio)
In questa congiura vi fu Q. Curio, uomo di nobili natali, ma pieno di vergogna e scelleratezze: perciò i censori per la vergogna lo avevano estromesso dal senato.
In quel l'uomo c'erano parimenti la vanità e l'audacia: e non passava sotto silenzio le infamie che aveva udito e né si preoccupava di occultare egli stesso le proprie. aveva un'antica consuetudine illecita con Fulvia, una nobil donna ma venale: per riacquistare grazia presso di lei, che per la povertà diminuiva di giorno in giorno, Curio, improvvisamente, dimostrando la sua gloria futura, non solo iniziò a promettere mari e monti, ma anche molti Consigli di congiura e svelò i nominativi, pretendendo con minacce e con il ferro silenzio.
Ma Fulvia, conosciuta la causa dell'insolenza di Curio, non tenne tale pericolo occulto allo stato, ma tralasciato il nome dell'autore della congiura raccontò a molti tutte le cose che aveva udito. Tale cosa prima di tutto accese gli ardori degli uomini e li spinse ad affidare il consolato a M. Tullio Cicerone.
Ed infatti precedentemente la nobiltà crepava d'invidia e anzi molti credevano che il consolato sarebbe stato insozzato, se quello, per quanto egregio pur tuttavia un uomo nuovo (Homo novus), avesse ottenuto il consolato per allontanare in realtà il danno dallo stato. Deposero l'invidia e la superbia. (By Maria D. )