Una villa vecchia come il suo proprietario
Quocumque oculos verbo, argumenta senectutis meae video. Veneram in suburbanum meum et incusabam vilicum ... qui dicit: "Vixi, et, quem dederat fortuna cursum, peregi".
Dovunque indirizzo lo sguardo, vedo i segni della mia vecchiaia.
Ero giunto al mio podere e rimproveravo il fattore in merito alle spese dell'edificio cadente. Il fattore mi dice che non è un difetto della propria trascuratezza, di aver fatto ogni cosa, ma la villa è vecchia. Questa villa è cresciuta tra le mie mani: Che cosa io sono destinato ad essere (cosa io sarò), se i sassi della mia età sono così tarlati? Mosso dall'ira aggiungo: "è evidente che sono stati trascurati questi platani: non hanno alcun fogliame.
Q uanto sono nodosi e secchi i rami, quanto spogli ed aridi i tronchi! È chiaro che tu non hai annaffiato questi alberi." Giura di aver fatto ogni cosa, ma che quelli sono piuttosto vecchi. Ed io li avevo piantati io per la prima volta avevo visto il loro fogliame. In questo mio podere mi apparve la mia stessa vecchiaia. Tuttavia occorre accettare ed amare anche quest'età, che è piena di piacere. Se la divinità ci avrà concesso un giorno in più, lo accoglieremo lieti. E' felice colui che attende il domani senza ansia, che dice: "ho vissuto, e, ho conseguito il percorso che il destino aveva destinato". da Seneca. (by Maria D.)