De ornanda instruendaque urbe item de defendendo ampliandoque ...

Di giorno in giorno stabiliva cose più numerose e più grandi in merito all'abbellimento e alla costruzione di Roma, ed egualmente in merito alla difesa e all'ampliamento dell'impero.

In primo luogo decise di costruire un tempio di Marte grande quanto non c'era in nessun luogo, dopo aver riempito e spianato il lago nel quale aveva offerto lo spettacolo della Naumachia, ed un teatro di eccelsa grandezza, addossato al monte Tarpeio; (decise di) condensare il diritto civile in limiti ben precisi, e, da una quantità di leggi immensa e sparpagliata, raccogliere tutte quelle migliori e indispensabili in pochissimi libri.

Inoltre decise di aprire al pubblico raccolte di libri Greche e Latine quanto più grandi possibile, e conferì a Marco Varrone l'incarico di procurarle e organizzarle. Queste furono altre sue decisioni: prosciugare le paludi Pontine; far defluire il lago Fucino;

aprire una strada dal Mare Adriatico, per la dorsale dell'Appennino, sino al Tevere; traforare l'Istmo; domare i Daci, i quali si erano riversati nel Ponto e nella Tracia; combattere presto una guerra contro i Parti, attraverso l'Armenia Minore. Mentre compiva e meditava simili cose la morte lo precedé.

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