Superbia punita - La lingua delle radici
Olim equus arta semita procedebat, habenis aureis et ephippio magni pretii superbus, et se beatum putavat...«Te beatum putabas ob pretiosa ornamenta et superbus deambulabas: nunc iuste puniris».
Un giorno un cavallo procedeva per un'angusto sentiero, superbo per le briglie d’oro e per la sella di grande prezzo, e riteneva di essere felice.
Si imbatté in un asino stanco e carico di bisacce e affermò arrogantemente “Cedimi il passo”. L’asino abbassò le orecchie agitato e pauroso e cedette il passo al cavallo.
Non molto tempo dopo il cavallo era attaccato da una malattia e diventava magrissimo. Allora il padrone lasciò il cavallo nella fattoria e gli mise addosso equipaggiamenti rustici. L’animale, sfortunato, da mattina fino a sera trasportava nei campi il letame. Veniva trascurato dal padrone e veniva colpito a frustate dagli schiavi.
L’asino casualmente trovò il cavallo sventurato in un prato ed esclamò: “Tu ti ritenevi beato e andavi camminando superbo a causa dei preziosi ornamenti: ora sei punito giustamente”.