Un furto su commissione fortunosamente fallito

Dolabella Delum venit. Ibi ex fano Apollinis religiosissimo noctu clam eripuit signa pulcherrima atque antiquissima...

Dolabella giunse a Delo. In quel luogo, di notte, sottrasse di nascosto dal santissimo tempio di Apollo delle statue bellissime ed antichissime, e ordinò che quelle venissero messe sulla sua nave da carico.

Il giorno seguente, gli abitanti, dopo aver visto il santuario depredato, sopportavano ciò di mal animo; presso di loro, infatti, la venerazione e l'antichità di quel santuario è così grande che pensano che in quel luogo sia stato generato Apollo in persona.

Tuttavia non proferivano parola, affinché quel fatto non riguardasse forse proprio Dolabella. A quel punto, all'improvviso, si scatenarono enormi tempeste, in maniera che Dolabella non soltanto non poteva far salpare la nave, ma a stento poteva restar fermo nella città: onde a tal punto grandi si abbattevano.

E così, quella nave di codesto brigante, carica di statue devozionali, spintonata e sbatacchiata dal mare, va in pezzi; le famose statue di Apollo vengono ritrovate sulle spiagge; per ordine di Dolabella vengono riposte nel santuario. La tempesta si placa, Dolabella fa salpare la nave da Delo.

Versione tratta da: Cicerone

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2025-02-08 08:09:48 - flow version _RPTC_G1.3