Antiche biblioteche - La testimonianza di Isidoro di Siviglia (B)

Maxime Ptolomaeus cognomento Philadelphus, omnium litterarum sagacissimus,...

Soprattutto Tolomeo con il soprannome Filadelfo, molto perspicace in tutte le lettere, emulando Pisistrato nel desiderio delle biblioteche, riunì nella propria biblioteca non soltanto i libri delle genti, ma anche le divine lettere.

Infatti nel periodo di costui furono trovati ad Alessandria 1700 libri anche costui chiedendo al pontefice Eleazaro le scritture del vecchio testamento, si preoccupò che dovessero essere tradotte dall'ebraico da settanta interpreti in lingua greca, le quali ebbe nella biblioteca Alessandrina.

A Roma Emilio Paolo portò per primo un'abbondanza di libri, sconfitto Perse re dei Macedoni; poi Lucullo dal bottino del Ponto trasportò a Roma una gran quantità di libri. Dopo questi Cesare diede a Marco Varrone il compito di costruire una biblioteca più grande possibile.

Pollione in verità si preoccupò per primo di rendere pubbliche a Roma le biblioteche greche insieme con quelle latine, aggiunse le immagini degli autori nell'atrio, che aveva costruito veramente splendido

Qui trovi la video spiegazione della perifrastica passiva

Versione tratta da Isidoro di Siviglia

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