Duro discorso di Alessandro ai soldati in rivolta

Perpetuam regni sedem eum (= Alessandro) in Asia velle rati...

Credendo che lui avesse sede perenne in Asia, i soldati furiosi ed immemori della disciplina militare riempirono l'accampamento di dicerie sediziose, ed aggredendo il re più ferocemente tutti contemporaneamente cominciarono a chiedere il congedo, ostentando i visi deformi dalle cicatrici e la calvizia dei capelli.

Non atterriti né dalla punizione dei prefetti né dal ritegno del re, frenavano con tumultuoso clamore lui che voleva parlare, dichiarando palesemente che avrebbero mosso un passo da quel luogo in nessun luogo se non in patria. Alla fine fatto silenzio, attendevano cosa mai Alessandro sarebbe stato in procinto di fare. Allora quello disse: "perché voi tutti defezionate da me? quando infatti tutto quanto l'esercito disertò il re? neppure i servi in un'unica schiera fuggirono i padroni; quelli infatti si vergognavano di lasciare i signori destituiti da tutti gli altri.

ho perduto le speranze su di voi perché avete cominciato a corrompere le cose favorevoli, che vi sono capitate dimenticandovi di questo stato che avete sottratto dal mio beneficio. vi disgusta forse l'Asia, che vi ha resi grazie alla gloria delle gesta pari agli dè? non vi vergognate di voler ritornare dai figli e dalle mogli, a cui pochi potete mostrare i premi della vittoria?

non trattengo nessuno: andate via dal mio sguardo, cittadini molto ingrati. i figli e i genitori vi riceveranno felici quando voi ritornerete senza il vostro re; andranno incontro a voi disertori e fuggiaschi". (By Maria D.)

Versione tratta da Curzio Rufo

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