Io stimo e sono amico di Appio Claudio!

Ego Appium, ut saepe tecum locutus sum, valde diligo...

Io, come spesso ho parlato con te, stimo molto Appio e ho percepito che lui iniziò subito ad apprezzarmi, dopo che abbiamo accantonato il disaccordo.

Infatti fu per me console onorifico e un dolce amico. In verità tu sei testimone che i miei doveri non gli mancarono e per Ercole feci per lui anche di più per il fatto che costatavo che tu eri amato da lui. Sai che ormai io sono totalmente di Pompeo, comprendi che Bruto è amato da me. Qual è il motivo (cosa c'è alla causa?) perché io non dovrei apprezzare Appio, uomo fiorente per età, di mezzi, di onori, d'ingegno, di figli, di parenti, di persone affini, di amici, mio collega?

Ti scrivo tali cose perché la tua lettera simboleggia te m'inganni su cosa potresti pensare. Non è vero, credimi, se hai udito qualcosa. Il genere delle mie decisioni e delle mie ragioni non hanno alcuna discrepanza con l'amministrazione di quella provincia.

Alcuni forse sospettarono da quella tensione di animi, non dal disaccordo di opinioni che io ero diverso da lui. Ma non ho fatto mai nulla e né ho parlato contro la stima di costui.
(By Maria D)

Versione tratta da Cicerone

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