Nelle insulae della megalopoli di Augusto non si può dormire!

Multa variaque pericula vesper et nox afferunt ad miseros insularum incolas. De tectis tegulae decidunt quae tibi caput...somnum admittunt solum divites Romam dormire possunt.

Molti e vari pericoli al tramonto e alla notte affliggono i poveri abitanti degli isolati (di Roma). Dai tetti cadono tegole che ti possono fracassare la testa.

Dalle finestre fanno cadere vasi pieni di urina e di escrementi che ti inzuppano e ti impregnano di cattivi odori.

In questo luogo tanto ci sono finestre quanto pericoli di morte. Inoltre ogni giorno sugli isolati elevati nascono incendi e i poveri abitanti non possono salvarsi e bruciano. Infine in questo luogo rumori continui rimbalzano dalla via agli isolati.

Molti malati poiché non possono dormire muoiono (abbandonano la vita) rimanendo svegli. Ma questi luoghi malfamati – afferma il poeta Giovenale – causano sonno, a Roma solo i ricchi possono dormire.

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