Pompeo invia proposte di pace a Cesare

Caesar, cognita militum voluntate, Ariminum cum ea legione, quam secum ...

Cesare, conosciuta la volontà dei soldati, partì verso Rimini con quella legione, che aveva condotto con sé dalla Gallia, e lì radunò i tribuni della plebe, che si erano rifugiati presso di lui; richiamò le rimanenti legioni dai quartieri invernali ed ordinò di seguirlo.

In quel luogo giunse l’adolescente Lucio Cesare, legato di Pompeo, il cui padre era stato legato di Cesare. Questi, portato a termine il restante discorso, sul perché era giunto, dimostrò di avere avuto degli incarichi di dovere privato da Pompeo per lui. Disse che Pompeo aveva sempre vantaggi utilissimi per le necessità private dello stato;

(disse) che anche Cesare doveva per lo stato mettere da parte la propria iracondia e non adirarsi severamente contro i nemici a tal punto che, sperando di nuocere agli altri, danneggiasse lo stato. Aggiunse poche parole di tal genere unite con la scusa di Pompeo.

Quasi allo stesso modo e con le stesse parole il pretore Roscio agì con Cesare, che espose a quelli le proprie condizioni di Pace. Ricevuti gli incarichi, Roscio con Lucio Cesare giunse a Capua e lì trovò i consoli e Pompeo; Rifiutò le proposte di Cesare. 
(by Maria)

Versione tratta da Cesare

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