Romolo sceglie un sito particolarmente adatto alla fondazione di Roma

Quod habemus [...] institutae rei publicae tam clarum ac tam omnibus notum...primum quod essent urbes maritimae non solum multis periculis oppositae sed etiam caecis.

Quale esordio possediamo [...] dell'istituzione di uno stato (di) tanto famoso e noto a tutti quanto la fondazione l'origine della fondazione di questa città iniziata da Romolo? Egli nato dal padre Marte [...], si dice che sia stato abbandonato sulle rive del Tevere con il fratello Remo per ordine d'Amulio, re di Alba Longa, per paura di indebolire far vacillare il regno; poiché in questo luogo fu allattato da un animale selvatico e dei pastori lo allevarono e lo fecero crescere nel genere di vita e nel lavoro della campagna, si dice che, non appena cresciuto negli anni, superasse di tanto gli altri sia per forza fisica sia per fierezza d'animo, che tutti coloro che abitavano a quel tempo quelle campagne dove ora sorge questa città, gli obbedivano di buon grado e spontaneamente.

Si dice che dopo essersi messo a capo di un manipolo di costoro abbia sopraffatto Alba Longa, città a quei tempi importante e potente, e (si dice) che abbia ucciso il re Amulio. Raggiunta questa fama si dice che dopo aver preso gli auspici per primo pensò di costruire la città e rafforzare lo Stato. Scelse per la città un luogo quanto mai opportuno (lett. : di incredibile opportunità), cosa cui deve provvedere con la massima diligenza colui che tenta di impiantare uno Stato duraturo. Non collocò infatti (la città) vicino al mare, in modo da invadere il territorio dei Rutuli e degli Aborigeni, cosa che gli sarebbe stata facilissima con quella schiera e con (quelle)

truppe, o da fondare egli stesso la città alla foce del Tevere, nel luogo in cui molti anni dopo il re Anco stabilì una colonia, ma, uomo di straordinaria previdenza, (Romolo) si rese conto e vide questo, (cioè) che i luoghi vicini al mare non sono i più adatti a quelle città che fossero fondate con la speranza (lett. per la speranza) di una lunga durata e del dominio, prima di tutto perché le città marittime sono esposte non solo a molti ma anche a imprevedibili pericoli.

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