Un improvviso uragano blocca l'esercito di Cesare

Caesaris exercitui accidit etiam repentinum incommodum. Tanta enim tempestas coorta est quanta eis locis numquam ... qui ex Italia Galliaque veniebant, in Caesaris castra pervenire poterant.

All'esercito di Cesare capitò anche un disagio inaspettato. Infatti scoppiò una tempesta tanto grande quanto in quei luoghi non fu mai mai vista.

Infatti, da tutti i monti che cingevano la pianura presso la Cittàdi Ilerda, arrivò una tempesta violenta di nevi e di vento e d'acqua che fu la causa dell'esondazione dei fiumi: le acque superarono le rive più alte del fiume e in un solo giorno ruppero entrambi i ponti, che Gaio Fabio aveva fatto costruire.

Perciò le truppe di Cesare erano in grande difficoltà. Infatti, poiché l'accampamento di Cesare si trovava tra due fiumi, il Sicori e il Cinga, che non potevano essere attraversati a causa della rottura dei ponti, inevitabilmente tutti si trattenevano in uno spazio angusto e ricoperto d'acqua. Inoltre a causa di questa grave alluvione né le città della Spagna, che erano alleate di Cesare, potevano trasportare grano nell'accampamento, né i soldati di Cesare, che erano fuori dell'accampamento per procurare il cibo, potevano ritornare, né grandi convogli di viveri, che giungevano dall'Italia e dalla Gallia, potevano giungere nell'accampamento di Cesare.

Versione tratta da Cesare

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