Un sogno premonitore - Latina Arbor
Simonides poeta, postquam navis, in qua vehebatur, ob saevam procellam...atque elegantissimo carmine suae salutis auctorem aeternitati consecravit.
Il poeta Simonide, dopo che la nave sulla quale era trasportato, a causa di una violenta tempesta, era approdata su un litorale deserto della Grecia e tutti passeggeri erano sbarcati dalla nave, mentre passeggiava su una spiaggia trovò per caso un corpo insepolto che, mosso dalla compassione, affidò alla sepoltura.
Per questo motivo gli dei decisero di salvargli la vita. Durante la notte, infatti, Simonide vide in sogno colui che aveva seppellito il quale ammoniva il poeta dicendo: "Non salire domani a bordo sulla nave! Se (avrai navigato) navigherai, morirai in un naufragio!". Perciò il poeta restò a terra.
!uelli che, invece, erano salpati, furono travolti dai flutti del mare in tempesta davanti ai suoi occhi (lett. al suo cospetto).
Allora Simonide, molto contento per aver preferito credere al sogno piuttosto di piuttosto che alla nave, memore di un così grande beneficio espresse grande riconoscenza a Giove, che manda i sogni agli uomini e con un raffinatissimo carme immortalò per l'eternità l'artefice della sua salvezza.
Versione da Valerio Massimo