Giugurta si distingue nella guerra di Numanzia

Bello Numantino Micipsa rex Numidarum populo Romano equitum atque peditum auxilia misit...

Nella guerra di Numanzia Micipsa, re di Numidia, mandò rinforzi di cavalieri e di fanti al popolo romano.

A capo dei Numidi che inviava in Spagna pose Giugurta. Giugurta, siccome era di indole infaticabile e acuta, non appena conobbe il temperamento di Scipione, che i Romani a quell'epoca avevano per generale, e le usanze dei nemici, in breve era pervenuto, con molta fatica e con molta cura, a una grande notorietà. E davvero era tanto coraggioso in combattimento quanto saggio nelle decisioni (lett. : singolare). Perciò il generale gestiva pressoché tutte le situazioni difficili per mezzo di Giugurta, lo teneva tra gli amici, lo apprezzava ogni giorno di più: nessun suggerimento né progetto di lui, infatti, era inutile.

A ciò si univa la generosità d'animo e la prontezza d'intelletto, per mezzo delle quali aveva legato a sé numerosi dei Romani in un'intima amicizia. Dopo che Numanzia era stata annientata, P. Scipione lodò Giugurta con solennità dinanzi all'assemblea. Spedì, quindi, una lettera a Micipsa. Questo era il suo contenuto: il valore del tuo Giugurta nella guerra di Numanzia è stato davvero notevolissimo: la cosa è certamente una gioia per te (lett. : "la cosa è certamente di gioia per te", doppio dativo).

Ci è caro per i suoi meriti: ti faccio le mie congratulazioni per la nostra amicizia. Hai un uomo degno di te. Il re, dunque, colpito dal valore dell'uomo, adottò Giugurta e nel testamento lo indicò come erede, alla pari con i figli.

Versione tratta da: Sallustio

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