La guerra tra Romani e Sanniti

Iam a Romanis bellum longum alternis vicibus gerebatur cum Samnitibus qui medii sunt inter Picenum, Campaniam et Apuliam ...

Era già condotta dai Romani una guerra lunga e dalle alterne fasi contro i Sanniti, che sono posti al centro tra il Piceno, la Campania e l'Apulia.

L. Papirio Cursore andò in guerra con la carica di dittatore, poi però ritornò a Roma. Quinto Fabio Massimo, comandante di cavalleria, che L. Papirio Cursore aveva lasciato presso le truppe romane, combatté per molti mesi con esito felice, e annientò i Sanniti. Successivamente, i Sanniti vinsero e soggiogarono i Romani con grande disonore.

Quindi i Sanniti vennero sconfitti dal console L. Papirio in un tremendo scontro; per primo, Papirio trionfò sui Sanniti. I Sanniti, però, avevano rinnovato la guerra e sconfissero Quinto Fabio Massimo. Pochi anni dopo Fabio Massimo cinse d'assedio le città dei Sanniti e portò a Roma numerosi prigionieri. In seguito, i consoli P. Cornelio Rufino e Manio Curio Dentato, inviati contro i Sanniti, vinsero definitivamente con battaglie di disumana crudeltà: da allora in poi le strade furono sicure, ma la potenza e la ferocia dei Sanniti avevano sfiancato il valore romano, e a quell'epoca Roma, per la prima volta, temette la disfatta del proprio popolo.

Nel frattempo, il censore Ap. Claudio fece portare dentro (sott. : Roma) l'acquedotto Claudio, e fece aprire la via Appia.

Versione tratta da: Eutropio

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