Personam tragicam forte vulpecula invenit et cum huc illuc semel atque iterum eam ...

Una piccola volpe trova per caso una maschera tragica, e, quando la gira da una parte e dall'altra, una volta e poi di nuovo, esclama: Oh! Una bellezza tanto grande non ha un cervello!

Le parole della piccola volpe astuta sono appropriate per gli uomini ai quali la sorte concede gloria e ricchezza, ma toglie l'intelligenza. Anche coloro che vengono sedotti dalle lusinghe e, felici, vengono elogiati con parole ingannatrici, non soltanto dimostrano la loro stupidità, ma inoltre scontano una pena tardiva tramite una disonorevole punizione, come insegna la piccola volpe in un'altra favola.

Infatti, un corvo ruba un pezzo di formaggio da una finestra, e si dispone a mangiare il suo bottino su un alto platano. La piccola volpe vede per caso la scena, e stuzzica il corvo con parole dolci: O corvo, quale splendore è (quello) delle tue piume! Sei bello, amico mio! Nessun animale selvatico supera lo splendore delle tue ali! Se emettessi un verso, non avresti nessun rivale!

Ma il corvo, mentre si accinge ad emettere anche un verso, con il becco allargato, lascia cadere il pezzo di formaggio, che la piccola volpe ingannatrice sottrae avidamente. Allora, alla fine, il corvo, attonito per lo stupore, si rammarica.

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