Procri (Versione Latino a colori)

Il Latino a colori 1 pagina 466 numero 39

Procris Pandionis filia erat, quam Cephalus Deionis filius habuit in coniugio...... Sed Dianae Procris indicavit casus indicavit casus suos et se ab Aurora deceptam esse.

Testo latino completo

Procri, era figlia di Pandione, che Cefalo, figlio di Deione fece sua sposa. Ma quando Cefalo una mattina era andato su di una montagna, Aurora, moglie di Tifone lo vide s'innamorò di lui e gli chiese di giacere con lui.

Dato che Cefalo si era rifiutato, dal momento che aveva dato la propria parola a Procro, Aurora lo avvertì che forse Procri non gli dimostrava la stessa fedeltà. Così Aurora lo strasformò nelle sembianze di un forestiero, e gli consegnò splendidi regali, (che donasse) per donarli a Procri.

Essendosi recato Cefalo a casa sotto l'aspetto dello straniero, dapprima Procri fece resistenza, ma alla fine accettò i doni e giacque con lui. A quel punto Aurora lo privò delle sembianze del forestiero. Avendo Procri riconosciuto Cefalo, ammettendo il suo atto vergognoso, fuggì nell'isola di Creta, dove si trovava Diana.

Avendola vista, Diana così si espresse: "Con me ci sono donne vergini, tu non sei vergine; va' via e allontanati dal gruppo". Ma Procri raccontò a Diana le proprie vicende e di essere stata ingannata da Aurora.

PARTE II

Itaque Diana misericordia tacta Procri dat iacula sua et canem Laelapem et iubet ..... Cum Cephalus virgulta movori vidit, iaculum inevitabile mittit, quod Procrin interficit.

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E così Diana, mossa a compassione, dà a Procri il suo giavellotto ed il cane Lelapo e ordina che quella gareggiasse con Cefalo in una battuta di caccia.

Procri con l'abbigliamento da caccia si reca da Cefalo e lo provoca. Costui non appena si rende conto che era evidente una così grande forza del cane e del giavellotto, richiede da parte della moglie il giavellotto ed il cane, non ritenendo che si trattasse della sua sposa.

Ma quella inizia ad opporre dei rifiuti. Cefalo promette anche una parte del regno, ma quella non accetta. "Ciò che gli uomini concedono alle donne, questo tu donalo a me". Costui, che era stato stimolato dal desiderio del cane e del giavellotto, le promette che si concederà a lei. Quando essi giunsero nella stanza da letto, Procri si toglie la tunica e gli mostra di essere sua moglie.

Cefalo accetta i doni e torna con la coniuge in buoni rapporti. Ma poi Procri, temendo ancora Aurora, di mattina si nasconde tra i cespugli, per poter osservare Cefalo. Quando Cefalo, vede che i cespugli si muovono, lancia il fatale giavellotto, che uccide Procri.

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