Eroismo del centurione Petronio

Caesar cum iniquo loco pugnari hostiumque augeri copias videret praemetuens suis ad T. Sextium ...

Cesare, poiché vedeva che si combatteva in una posizione sfavorevole e che le truppe dei nemici aumentavano, temendo vivamente per i suoi, mandò a dire al luogotenente T. Sestio – che aveva lasciato a difesa dell'accampamento più piccolo – di far uscire velocemente le coorti dall'accampamento, e di fermarle alle pendici del colle, sul lato destro dei nemici. Egli, dopo essere avanzato un pò da quel luogo, attendeva l'esito della battaglia. Il centurione M. Petronio, dopo aver tentato di abbattere le porte, essendo stato incalzato da una moltitudine e non avendo speranza per sé, dopo che ebbe ricevuto molte ferite, disse ai propri gregari che lo avevano seguito:

Dal momento che non posso salvarmi insieme con voi, senz'altro provvederò alla vita di voi che, spinto dalla brama di gloria, ho trascinato nel pericolo. Poiché ve ne è stata data la possibilità, abbiate cura di voi stessi.

Mentre i suoi si sforzavano di aiutarlo, disse: Tentate invano di soccorrere la mia vita, il sangue e le forze ormai mi abbandonano. Perciò andatevene, mentre c'è la possibilità, e ritiratevi presso la legione. Così, poco dopo, morì mentre combatteva, e fu di salvezza per i suoi.

Versione tratta da: Cesare

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