I doveri del fattore

Che il fattore non sia un girovago, sia sempre sobrio, diriga la famiglia: rispetti gli ordini del padrone, non creda di sapere più che il padrone.

Non faccia sacrificio; se non nei Compitali, nella cappella o nel fuoco. Non conceda mai semenza, viveri, farro, vino, olio in prestito e non creda agli altri senza l'ordine del padrone. Amministri due o tre famiglie, faccia spesso il punto (della situazione) con il padrone.

Amministri con grande cura i buoi, riservi delle ricompense per i bovari che trattano i buoi. Curi con ogni premura gli aratri e i vomeri e ogni cosa utile all'agricoltura, non ari la terra rovinata a causa delle piogge, non spinga su di essa (la terra) né il carro, né il gregge: infatti perderà (perderebbe così) il guadagno di tre anni. Vengano curati attentamente gli zoccoli del gregge e dei buoi; farà attenzione alla scabbia del gregge e delle giumente, alla fame e ai freddi che insistono.

Esegua tutte le attività tempestivamente. Infatti la vita di campagna è così: se avrai fatto una cosa troppo tardi, farai tardi tutte le cose.

Versione tratta da: Catone

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