Spesso una vita troppo lunga è fonte di sciagure

Cogita quantum boni opportuna mors habeat quam nocuerit multis diutius vixisse ...

Pensa quanto di buono abbia una morte conveniente, e quanto abbia nociuto a molti uomini, l'essere vissuti piuttosto a lungo.

Se la cattiva salute si fosse portata via Cn. Pompeo a Napoli, egli se ne era andato come una personalità indiscussa del popolo Romano: invece, adesso, l'aggiunta di un piccolo lasso di tempo lo ha tolto dal suo piedistallo. Infatti egli ha visto le sue legioni sterminate davanti ai suoi occhi, ha visto l'assassino Egiziano. Se M. Cicerone fosse morto, in quel tempo in cui evitò i pugnali di Catilina, liberata la repubblica, come suo salvatore, se inoltre avesse seguito i funerali di sua figlia, anche allora avrebbe potuto morire felice.

Non avrebbe visto le spade impugnate contro le teste civili, né avrebbe visto spartiti i beni degli uomini uccisi, non avrebbe visto un'asta che metteva in vendita i trofei consolari, né le stragi che avevano luogo pubblicamente, né le ruberie, le guerre, le rapine. Se il mare avesse ingoiato M. Catone mentre ritornava da Cipro, ciò non sarebbe forse accaduto in maniera buona per lui? Di certo avrebbe portato con sé questo, il fatto che nessuno avrebbe osato commettere una mancanza davanti a Catone:

ora, l'aggiunta di pochissimi anni, costrinse un uomo nato per la libertà, non soltanto sua, ma dello Stato, a rifuggire Cesare, e a seguire Pompeo.

Versione tratta da: Seneca

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