Un curioso auspicium durante l'assedio di Gaza

Alessandro era sul punto di assediare la città di Gaza. Ma poiché i grandi muri erano difesi da una modesta guarnigione, Alessandro ordinò che fossero scavati dei passaggi sotterranei, affinché i suoi strisciassero attraverso questi al di sotto delle mura nemiche:

in realtà, il suolo sprofondando induceva coloro che scavavano in un pericolo così grande che l'opera iniziata fu abbandonata immediatamente. Allora il re decise di compiere un assalto contro la città il giorno seguente con tutte le truppe. All'alba il re eseguiva un rito religioso secondo l'usanza antica e, per caso, accadde che un corvo, volando e trasportando un pezzo di terra si lasciasse sfuggire il bottino.

Il pezzo di terra cadde sul capo del re: la terra cadde, mentre il volatile si fermò su una torre vicina. Poiché in realtà la torre era stata cosparsa con bitume e zolfo, l'uccello tentò di levarsi in volo una seconda volta invano, poiché le ali si attaccavano a quella, e fu facilmente catturato. Alessandro, poiché la sua mente non era libera dalla superstizione, ordinò che venisse presto consultato l'indovino Aristandro circa il singolare avvenimento.

Quello rispose che gli déi erano favorevoli alla distruzione della città, ma avvertì il re di non intraprendere l'assedio quel giorno, poiché egli stesso in quel preciso giorno avrebbe ricevuto una grave ferita. Così il re obbedì all'indovino e diede il segnale di ritirata.

Versione tratta da: Curzio Rufo

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