L'accusatore deve essere irreprensibile - LATINO LABORATORIO versione Cicerone

L'accusatore deve essere irreprensibile
versione latino Cicerone
libro Latino Laboratorio 1, es pag. 456 n 8.

Postulatur ab hominibus ut causarum actor his vitiis maxime abstineat in quibus alterum reprehenderit....

È chiesto agli uomini che l'accusatore si astenga da questi uomini per i quali aveva ripresa un altro.

Avendo accusato qualcuno ladro o rapitore, dovrà sempre essere evitato da te ogni sospetto di avidità. Se inducessi qualcuno malvagio o crudele in qualche cosa egli dovrà sempre stare in guardia da te affinché tu non sia molto duro o crudele(inumano). Se avessi intentato una causa o un corruttore o un adultero si provveda diligentemente in modo che alcun segno di libertinaggio non appaia nella tua vita: infine tu stesso devi fuggire con veemenza ogni cosa di cui dei colpito in altro.

E infatti, non soltanto l'accusatore, ma neanche il castigatore dunque deve essere tollerato, colui che perché riprenda il vizio in altra persona, colui che è ripreso per quello lui stesso. Io per solo quest'uomo riprendo tutti i vizi che possono essere(ripresi) in un uomo disperato e infame; dico che nulla che possiate ritrovare nella vista di questo unico uomo, sia indice di libertinaggio, delitto, audacia.

Quindi accusando un simile imputato, per me, o giudici, stabilisco questa legge in modo che si debba vivere così affinché sia differentissimo da questo stesso per ogni cosa fatta e detta.

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