Temerarietà di Lisimaco - IL TANTUCCI LABORATORIO Giustino versione latino

Temerarietà di Lisimaco versione latino Giustino
traduzione libro il tantucci laboratorio

Erat Lysimăchus inlustri quidem Macedoniae loco natus, sed virtute (abl. di limit....

Lisimaco apparteneva a illustre famiglia della Macedonia, ma era superiore a qualsiasi nobiltà per le prove della virtù che fù sì grande in lui da superare per magnanimità la filosofia stessa e per la gloria di forze tutti coloro in grazia ai quali fu domato l'oriente.

Poichè quando Alessandro sdegnato immaginò che il filosofo Callistene fosse consapevole delle insidie che erano state tese contro di lui e mozzategli crudelmente tutte le membra lo trasformò in un miserando spettacolo e per di più, a sgomentare gli altri, lo fece portare in giro chiuso in una gabbia, allora Lisimaco, ch'era solito frequentare Callistene e ricevere da lui precetti di virtù, compiangendo un sì grande uomo che scontava il fio non d'una colpa, ma della sua libertà, gli porse il veleno come rimedio delle sventure. Di ciò Alessandro se l'ebbe tanto a male che ordinò di gettarlo in pasto a un ferocissimo leone.

Ma quando il leone alla sua presenza aizzato si lanciò su di lui, Limaco, awolta la mano in un panno, la cacciò nella bocca del leone e strappatagli la lingua prostrò la fiera al suolo. Poiché ciò venne annunziato al re, l'ammirazione si cambiò in soddisfazione, ed egli prese ad averlo più caro per la fermezza di sì grande virtù

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