Origini e fondamenti della civiltà - LECTIO BREVIOR versione latino Cicerone

Testo latino: Quis enim nostrum ignorat ita naturam tulisse ut quodam tempore homines, nondum neque naturali neque civili iure descripto,...

Chi di noi infatti ignora che la natura aveva voluto che un tempo gli uomini, quando non era stata scritta ancora né una legge naturale né una civile, erravano sparsi e dispersi per i campi, e avevano tanto quanto avevano potuto o sottrarre o risparmiare con le loro mani e con le loro forze, con il sangue e con le ferite? Coloro che risultano primi in valore e nel prestare consiglio, quelli che, compresa la faccenda dell'umana facilità di imparare e dell'intelligenza, radunarono i dispersi in un solo luogo e li addomesticarono.

Questi circondarono con mura, stabilita una legge sia divina che umana, sia le case per un'utilità comune, che chiamiamo pubbliche, sia le associazioni di uomini, che in seguito furono chiamate cittadinanze, sia le case unite (agglomerati di case), che chiamiamo città. E tra questa vita raffinata con l'educazione e quella bestiale non vi è alcuna differenza quanta non ve ne è tra la legge e la forza (come tra legge e forza).

Se non vogliamo servirci dell'una, dobbiamo servirci dell'altra. Vogliamo che la violenza sia annientata? è necessario che prevalga la giustizia, cioè le sentenze sulle quali si fonda ogni diritto. Le sentenze non accontentano o non valgono nulla? È necessario che sia eliminata la violenza

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