La Sicilia (versione latino)

La Sicilia
versione latino Giustino traduzione libro
Le ragioni del latino e Superni Gradus pagina 99 Numero 25

Siciliam ferunt angustis quondam faucibus Italiae adhaesisse diremptamque velut a corpore maiore impetu superi maris, quod toto undarum onere illuc vehitur....

Si narra che, un tempo, la Sicilia fosse legata all’Italia per mezzo di angusti passi e che venne staccata, per così dire, dal complesso più grande a causa della forte sollecitazione dell’Adriatico [superi maris], ovvero viene trascinata via da lì dalla portata ininterrotta delle onde.

Essa è, inoltre, una terra per sua natura friabile, contesta a tal punto di certe caverne e cunicoli da subire, praticamente nella sua intera estensione, le sfuriate dei venti, e inoltre la natura dello stesso suolo è atta a generare ed alimentare fiamme:

difatti, s’attesta (la presenza di) uno strato interno di zolfo e bitume, la qual cosa comporta che, per la combinazione di ossigeno col fuoco sottoterra, si verifichino frequenti, e in più zone, eruzioni ora di fiamme, ora di vapore, ora di fumo. Ecco perché l’attività vulcanica dell’Etna dura da tanti secoli. Inoltre, quando una corrente d’aria più intensa s’è infiltrata attraverso le fessure dei cunicoli sotterranei, vengono smottate ed eruttate intere quantità di terra.

Reggio, prospiciente all’Italia, viene detto “promontorio”, perché con tal termine, in greco, si designano le zone scoscese. Non c’è da meravigliarsi, dunque, se l’antichità di questa regione affonda le sue radici nella leggenda, dato che vi si sono assembrati tanti e tali eventi strabilianti.

Latino a scuola latino a casa

Sicilia Romana provincia est, insula iucunda atque amoena. Apud Siciliae oras nautarum parvae casae sunt, sed in insula etiam agricolae sunt....

La Sicilia è una provincia romana, isola giocosa e ridente. Presso rive della Sicilia ci sono le piccole case dei marinai, ma nell'isola ci sono anche gli agricoltori.

La terra fornisce agli abitanti abbondanza di uva e di olivi. Ci sono nell'isola anche dei boschi, al contrario non ci sono bestie feroci.

Le donne visitano spesso gli altari sacri a Diana (poste) sotto le piante. I contadini sacrificano vittime agli dei. I poeti celebrano le fanciulle dell'isola.

E' famosa non solo l'audacia dei marinai, ma anche l'operosità dei contadini. I forestieri lodano la parsimonia e la diligenza degli abitanti ed in Sicilia si fermano con piacere.

versione latino libro Primus liber vol B pag 237

Sicilia a Sicano rege Sicania cognominata est, deinde a Sicul0 Itali fratre Sicilia....

La Sicilia è sta soprannominata dal re Sicano, Sicania, in seguito da Siculo fratello di Italo, Sicilia, prima invece era chiamata Trinacria a causa di tre promontori il Peloro, il Pachino e il Libeo.

la Sicilia separata dall'Italia da un piccolo stretto rivolta verso il mare africano, fruttuosa per le sue terre, ricca in oro, è piena tuttavia di caverne penetrabili da venti e zolfo per cui gli incendi del monte Etna i spargono.

Nel suo stretto c'è Scilla e Cariddi da cui le navi o sono inghiottite o si sono spezzate. un tempo fu poi la patria dei ciclopi e dopo la nutrice dei tiranni, ricca di frutti e prima solcata dall'aratro.

Il suo mare produsse coralli, produsse i sali di Agrigento solubili nel fuoco e crepitanti nell'acqua. Sallustio invece disse che la Sicilia era unita all'Italia, ma divisa per il movimento del mare da uno spazio in mezzo.

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