L'asino e i galli

Miser non solum maestam vitam agit sed etiam post letum dura miseria sui fati infesta et molesta est..... "Ero tranquillus solum post letum". At ecce bestia nunc alias plagas congerit et congeret».

Lo sventurato non solo conduce una vita malinconica ma la sfavorevole sofferenza del suo fato è avversa e spiacevole anche dopo la morte.

Dei Galli (nominativo dei è articolo indeterminativo) dediti alla dea della terra feconda (le) portavano per le offerte, un asino pieno pesi.

In un primo momento l'asino sopportava molte sofferenze poi a causa delle percosse cadde senza vita. Così i Galli presero la sua pelle e fecero dei tamburi per riconoscenza delle loro ricchezze. Gli abitanti del borgo interrogarono i Galli:

"Perché trattate crudelmente i vostri lussi?". I Galli risposero: "L'asino affermava: "Sarò tranquillo solo dopo la morte". Ma ecco che ora la bestia prende/raccoglie altre percosse e le accumulerà".

Testo latino completo

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