Improbus servus Marco suadet ut fugiat

Marcus iterum puer ita improbus fuit, ut non solum Iuliam sororem pulsaret, sed etiam in via cum aliis pueris pugnaret... ut Fabricium prehenderent atque in hortum traherent.

Marco da fanciullo fu ripetutamente così cattivo, che non solo picchiava la sorella Giulia, ma faceva anche la lotta per strada con gli altri fanciulli.

Suo padre era tanto arrabbiato, da volerlo colpire con la verga, ma la madre vedendo il figlio pallido per lo spavento, pregò il marito, di non punire tanto severamente il fanciullo cattivo; lo convinse ad ordinargli di rimanere chiuso in camera da letto per due o tre giorni.

Marco anche se gioiva che il padre non l'avesse picchiato, tuttavia non era felice, per il fatto che era necessario per lui giacere in una piccola e oscura camera da letto per un tempo tanto lungo.

durante il giorno gridò con il massimo strepito, e percuoteva la porta con le mani ed i piedi, perché tentava di romperla.

TESTO LATINO COMPLETO

Alla fine fu stanco a causa del gridare e di dare calci; mentre stava sdraiato sul letto e tentava per un pò di dormire, un servo spregevole del padre entrò nella camera da letto a portargli il cibo.

Il fanciullo si alzò subito dal letto e visto che la porta della camera da letto era aperta tentò di fuggire, ma il servo lo prese e lo trattenne. Marco gridò "non andartene senza di me, non voglio rimanere in questa stanza buia." Allora il servo a bassa voce: "tuo padre, che ordinerà subito che tu sia sorvegliato nuovamente nella stanza, passeggia qui fuori dalla stanza. Quella via non è accessibile per fuggire. tu stesso non puoi trovare scampo per te stesso, ma oggi è un giorno fortunato per te, perché io posso insegnarti l'arte (la maniera) di fuggire. desideri forse che io, maestro del fuggire (nel fuggire), ti aiuto (ti reco aiuto)? Udite queste parole Marco, non voleva obbedire al padre, e non desiderava rimanere nella stanza, pregò il servo di spiegargli ogni cosa senza indugio: sono pronto ad affrontare ogni pericolo." disse. Allora quel servo, di nome Fabrizio volendo aiutare il fanciullo a fuggire, continuò a parlare così. "Buon fanciullo, sono felice del fatto che tu sembri di essere tanto audace, perché noi abbiamo sempre bisogno di osare e scegliere le cose favorevoli, per ottenere la felicità.

non conosci infatti la favola che si racconta in merito a Dedalo e Icaro? da dove tentarono di fuggire? Erano chiusi in carcere, ma non potevano in alcun modo dimenticare la libertà. Anche tu hai bisogno di uscire da questo carcere, per non poter rimanere qui neppure un'ora, seguimi giungerai alla città di dedalo, orsù, fanciullo audace: nessuno potrà seguirti, Marco impallidì pensando a cosa il padre avrebbe potuto considerare in merito a questo piano di fuga. Il fanciullo temeva il padre arrabbiato a tal punto, da non osare fuggire tanto lontano dalla villa. Inoltre Marco, anche se spesso fu cattivo e non ubbidì al padre, tuttavia non era un cattivo fanciullo: egli stesso non voleva essere senza i genitori, e non voleva arrecare tanto dolore alla madre, che ella stessa abbandonata dal figlio che amava molto, si sarebbe rattristata con molte lacrime. Improvvisamente Giulio, che riprese molto severamente il servo, entrò nella stanza, e disse irato tenendo la verga dinanzi a sé "Ho ascoltato questo servo che si è trattenuto a convincerti a non obbedirmi.

Io in verità avrò cura (provvederò) affinché non osi più fare alcuna cosa contro il proprio signore, farò in modo che gli dolerà la schiena, il servo si prostrò a terra ai piedi del signore, e lo pregò di non bastonarlo. Le preghiere non ti gioveranno, servo senza ritegno. Ti meriti molte frustate, tu in verità, Marco, vieni con me: so che tu sei un buon fanciullo, e che non avresti, spero, mai lasciato la madre, che ti ama tanto, anche se gli uomini cattivi ti dovessero convincere a fare ciò. Giulio comandò ad altri due servi di prendere Fabrizio e di trascinarlo nell'orto.

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