Clemenza di Cesare

Cesare promette che avrebbe fornito il frumento da quel momento fino a che non si arrivasse al fiume Varo. Aggiunge anche che, ciò che ciascuno di loro avesse perduto in guerra, sarebbe stato restituito a coloro che l'avessero perduto, affinché quelle cose tornassero in possesso dei suoi soldati.

Dopo aver fatto una equa valutazione paga ai soldati il denaro corrispondente a queste cose. Qualunque controversia ebbero tra loro i soldati, di loro spontanea volontà andarono a giudizio presso Cesare.

Poichè dalle legioni, dopo aver quasi fatto una rivolta, veniva richiesto a Petreio e Afranio lo stipendio, del quale quelli dicevano che non era ancora giunto il giorno (il giorno di paga), fu chiesto che Cesare lo sapesse, ed allora entrambe le parti furono felici di ciò che decise. Dopo aver congedato circa un terzo dell'esercito nel giro di due giorni, ordinò che due legioni andassero avanti alle sue, e che le rimanenti venissero dietro, in modo che i due accampamenti non creassero troppo spazio tra loro, a questa operazione mise a capo il luogotenente Q. Fufio Caleno.

In ossequio a questo suo ordine viene fatta la marcia dalla Ispania al fiume Varo, e qui viene congedata la parte rimanente dell'esercito.

Versione tratta da: Cesare

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