Le fatiche di Ercole (I)

Ercole, neonato, uccise nella culla due serpenti che inviò Giunone, per cui fu detto "Protetto dalla nascita". Uccise il leone Nemeo, che Luna aveva cresciuto invulnerabile in una grotta e tenne la pelle di quello come indumento.

Presso la fonte di Lerna uccise l'Idra di Lerna, figlia di Tifone, con nove teste.

Uccise l'Idra che aveva tanta potenza di veleno e uccideva gli uomini, con l'aiuto di Minerva, e la sventrò e intinse le sue frecce del fiele di quella; e così ciò che in seguito colpì con le frecce, non scampava alla morte; di questo, in seguito, morì anche Ercole in Frigia.

Uccise il cinghiale di Erimanto. Portò, vivo, al re Euristeo, in Arcadia, un cervo selvaggio con le corna d'oro. Nell'isola di Marte, con le frecce, uccise gli uccelli Stinfalidi, che scagliavano dardi con le loro piume.

Versione tratta da: Igino

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