Prima spedizione di Cesare in Britannia
Mentre Cesare si tratteneva in questi luoghi poiché dovevano essere preparate le navi, giunsero da lui gli ambasciatori da una grande parte dei Morini, per scusarsi circa la condotta del periodo precedente, poiché a loro dire (causale soggettiva al congiuntivo)
uomini barbari e inesperti del nostro costume avevano fatto guerra al popolo Romano. Cesare, valutando che ciò era avvenuto in maniera piuttosto opportuna per lui, poiché non aveva la possibilità di fare una guerra per via della stagione dell'anno, né giudicava queste occupazioni, di cose così futili, da anteporre alla Britannia, ordina a quelli (di consegnare) un grande numero di ostaggi.
Dopo che li ebbero portati, li accoglie sotto la sua protezione. Radunò circa 80 navi da carico, perché dovevano essere trasportate due legioni. Dopo aver deciso queste cose, imbattendosi in una occasione idonea alla navigazione, verso il terzo turno di guardia, fece salpare le navi e ordinò così: "Cavalieri, non fermatevi!
Voi dovete salpare con me!". Egli stesso, verso la quarta ora del giorno, raggiunse la Britannia con le prime navi, e lì, schierate su tutti i colli, vide le truppe armate dei nemici.
RISPOSTE:
1. Gli ambasciatori dei Morini si recano da Cesare per scusarsi della condotta tenuta nel periodo precedente e per chiedere protezione.
2. Perché la stagione non permetterebbe una nuova guerra con i Morini, e inoltre Cesare è ormai in procinto di partire per la Britannia.
3. Cesare ordina alla cavalleria di non trattenersi perché deve salpare insieme a lui.
4. I Romani al loro arrivo trovano ad attenderli le truppe dei Britanni già schierate sui colli dell'isola.
5. Perifrastiche passive:
- Naves parandae erant: personale.
- Quia duae legiones trasportandae erant: personale.
- Conscendendum est: impersonale.
Versione tratta da: Cesare