Cesare catturato dai pirati
Caesar, mortuo Sulla, cum Apollonium, tunc rhetorem admodum clarum, audire vellet, Rhodum secedere statuit, sed in itinere a piratis captus est. Cum apud eos quadraginta dies mansisset …
Cesare, dopo che Silla era morto, dal momento che voleva ascoltare Apollonio, un oratore all’epoca molto famoso, decise di ritirarsi a Rodi, ma, durante il viaggio, venne catturato dai pirati.
Poiché rimase presso di loro per quaranta giorni, egli, per tutto questo tempo, si comportò in maniera tale che i pirati avevano parimenti timore e rispetto, per via della sua autorevolezza e della sua tranquillità d’animo. Intanto, dopo che ebbe mandato a Roma dei compagni e degli schiavi affinché cercassero il denaro per il riscatto – infatti i pirati avevano chiesto venti talenti – fu sempre tanto guardingo che non si tolse mai le calzature e neppure si spogliò, né di notte, né di giorno.
Una volta che gli schiavi furono ritornati con il denaro, Cesare, dopo aver contato cinquanta talenti piuttosto che venti, venne liberato. A quel punto egli si affrettò immediatamente verso Mileto, una città che era poco distante, e dopo vi (ubi) che ebbe radunato rapidamente una flotta, durante la notte aggredì i pirati, ed in parte catturò, in parte affondò le loro navi.
Il giorno successivo punì i pirati che si erano arresi con quel supplizio che essi stessi avevano spesso minacciato a Cesare da prigioniero: li appese alle croci.