Ciro salvato da un pastore
Astyage, Medorum rex, quondam per sonnum horribile monstrum, quod regnum vorabat vidit...domi pastoris vixit
Astiage, il re dei Medi, una volta, nel corso di un sogno, vide un mostro spaventoso che divorava il regno; allora il re fece chiamare dei maghi, affinché interpretassero il sogno.
I maghi, dopo che ebbero indagato per lungo tempo il tema del sogno, gli risposero: O re, bada che il piccolo Ciro, che tua figlia ha partorito da poco, non mandi in rovina il tuo regno! E così, Astiage ordinò che Arpago, un amico fidato ed un abile comandante, rapisse di nascosto il fanciullo e lo uccidesse. Arpago rapì Ciro, ma non osò ucciderlo, e così lo affidò ad un pastore del re e disse: Il re comanda che il fanciullo venga condotto nella foresta e che lì venga ucciso.
Se non avrai obbedito, morirai. Allora il pastore abbandonò il fanciullo nella foresta, ritornò a casa e raccontò l’episodio alla moglie. La moglie, che da poco tempo aveva perso un figlio a causa di una grave malattia, pregò il marito che il fanciullo le fosse mostrato: stremato dalle suppliche di lei, il pastore ritornò nella foresta e, presso il bambino, trovò un cane femmina che porgeva le mammelle al piccolino, e che lo difendeva dalle belve feroci e dagli uccelli.
Portò il fanciullo alla donna, la quale, commossa dall’aspetto del bambino, pregò il marito di non uccidere il fanciullo; disse: Ciro vivrà insieme a noi! Consegneremo ai soldati di Arpago il cadavere di nostro figlio. E così, Ciro, il nipote del re, visse per molti anni nella casa di un pastore, inconsapevole della propria origine.