Marco Valerio Corvino - Lingua e cultura latina

Marco Valerio Corvino versione latino LIVIO
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Marco Valerio Corvino di Eutropio (diversa)

Bello Gallico, cum Romani in stationibus quieti tempus tererent, Gallus quidam (= un Gallo), magnitudine atque armis insignis, processit quatiensque scutum hasta, cum silentium fecisset, per interpretem provocavit unum Romanorum ut secum ferro decerneret.

Marcus Valerius, tribunus militum adulescens, cum facultatem a consule petivisset, in medium armatus processit.

Tum res mirabilis accidit: nam corvus repente consedit in galea iuvenis Romani, qui manus cum Gallo conserere optabat. Id ut augurium de caelo missum tribunus existimavit et deos oravit ut propitii sibi Romanisque essent. Ales non solum in galea permansit sed, cum Romanus et Gallus certamen inchoaverunt, levans se alis, os osculosque Galli rostro et unguibus appetivit, donec Valerius hostem prodigio territum obtruncavit. Tum corvus evolavit orientem petens atque Romani Valerio cognomen Corvinum indiderunt.

Durante la guerra con i Galli, mentre i Romani perdevano tranquilli il tempo nei luoghi di sosta, un certo Gallo, straordinario per la grandezza e per le armi, avanzò e battendo lo scudo con l'asta, dopo che ebbe fatto silenzio, per mezzo di un messaggero, sfidò un Romano a combattere contro di lui con la spada.

Marco Valerio Corvino, giovane tribuno dei soldati, dopo aver chiesto il permesso al console, giunse armato nel mezzo.

In quel momento accadde una cosa straordinaria: infatti un corvo d'un tratto si posò sull'elmo del giovane Romano, che voleva venire alle mani con il Gallo. Il tribuno considerò questo un presagio mandato dal cielo e pregò gli dei di essere d'aiuto a sè stesso e ai Romani. L'uccello non solo rimase sull'elmo ma, quando il Romano e il Gallo cominciarono la lotta, innalzandosi (librandosi) con le ali, aggredì la bocca e gli occhi del Gallo con il becco e con le unghie, mentre Valerio tagliava la gola al nemico atterrito dal prodigio.

Allora il corvo volò via dirigendosi verso oriente e i Romani diedero a Valerio il soprannome Corvino.

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