Cum Hannibal Karthagine expulsus Ephesum ad Antiochum venisset exsul et invitatus esset ab ...

Dopo che Annibale, mandato via da Cartagine, fu giunto come esule ad Efeso, presso Antioco, e fu invitato dai suoi ospiti ad ascoltare il filosofo peripatetico Formione, e dopo che egli ebbe detto di volere, si dice che l'uomo eloquente parlò per alcune ore del dovere di un comandante, e di tutta l'arte militare.

Allora, poiché tutti gli altri che lo avevano ascoltato, erano stati intensamente rallegrati, chiedevano ad Annibale cosa ne pensasse lui di quel filosofo: si dice che questo Cartaginese rispose, in un Greco non perfetto, ma tuttavia con franchezza, che egli aveva visto spesso dei vecchi deliranti, ma che non aveva visto nessuno che delirasse più di Formione.

E, per Ercole, di certo non fu un'offesa gratuita; infatti che cosa ci fu di più arrogante o di più ciarliero del fatto che un uomo Greco, che non aveva mai visto un nemico, né un accampamento, e che, infine, non aveva mai ricoperto alcuna carica politica, desse insegnamenti ad Annibale, che per tanti anni aveva lottato per l'egemonia con il popolo Romano, vincitore di tutti le popolazioni?

A me sembra che facciano questo tutti codesti che danno insegnamenti sulla retorica; infatti, essi insegnano a tutti gli altri ciò che essi stessi non hanno sperimentato; ma forse essi sbagliano meno per questa ragione, per il fatto che si sforzano di insegnare a fanciulli o giovinetti, e non a te, o fratello Quinto, come Formione insegnò ad Annibale.

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2025-02-08 08:07:30 - flow version _RPTC_G1.3