Cicerone scrive a Tirone il suo servo ammalato - Cicerone versione latino

Cicerone scrive a Tirone, il suo servo ammalato versione latino Cicerone tradottalibro Lintres e libro scrinium
Andricus ad me venit postridie quam exspectaveram itaque habui noctem plenam timoris ac miseriae. Tuis epistulis nihilo factus sum certior ...

Andranico giunse da me il giorno dopo, a quello in cui lo aspettavo, infatti ebbi una notte di timore e di miseria.

Non fui informato per niente dalle tue lettere su come stavi, ma tuttavia sono stato confortato. Io sono privo di ogni godimento e di tutte le lettere di cui non posso occuparmi prima che avrò visto.

Tu ordinerai che venga promesso al medico quanto del prezzo domanderà: io scrissi questa cosa a Ummio. Io sento che tu ti lamenti e io sento che tu ti affatichi: se mi vuoi bene, sveglia dal sonno le tue lettere e la benevolenza a causa della quale tu sei carissima;

ora bisogna che tu stia bene nell’animo così che tu possa stare bene nel corpo: a te chiedo che faccia questo sia a causa tua che a causa mia il giorno delle promesse si avvicina, che anche anticiperò se tu verrai.

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