Il viaggio di Enea da Troia al Lazio - VERSIONE latino LITTERA LITTERAE

Autore: sconosciuto
Il viaggio di Enea da Troia al Lazio (Autore sconosciuto) - Littera, ae 1B pag. 223 n° 1

Postquam ab Achaeis superbum Ilion combustum erat, pius Aeneas cum Anchise patre et Iulo filiolo, nec sine paucis comitibus ad Idam montem confugit classemque paravit, ut novam patriam Penatibus Troianis inveniret.

Primum ad Traciam appulit, postea ad Cretam pervenit, inde Troiani accepti sunt a Strophadum incolis, ubi Arpyae vivebant. Hinc profugi vela panderunt et in medio fluctu complures insulae iis effugerant, ad Actiaca litora pervenerunt et postea ad urbem Buthrotum, in Epiro positam. Cum Troianis parumper animus redisset, ad iam proximam Siciliam insulam velificabant, quo tandem Aeneas cum sociis pervenerunt. At fatidica procella Troianorum naves impulsae sunt Carthaginem versus, ubi regina Dido Aenean adamavit et eum retinere voluit. Tamen heros reginam postea reliquit et per Siciliam et Cumam in Latium pervenit, ubi Fatum eum compulerat.


Dopo che Troia (Ilio) era stata distrutta col fuoco dai Greci (Achei), il pio Enea con il padre Anchise e il figlio Giulio, non senza pochi compagni si rifugiò sul monte Ida e allestì una flotta, affinché trovassero una nuova patria con i Troiani Penati. Approdò per primo in Tracia, in seguito giunse a Creta, quindi i Troiani furono accolti dagli abitanti delle Strofadi, dove vivevano le Arpie. Da questo momento i profughi spiegarono le vele e in mezzo alle onde parecchie isole apparvero a loro, tra le quali la famossissima e bellissima Zacinto. In seguito fuggirono gli scogli di Itaca, giunsero alla spiaggia di Azio e dopo alla città di Butroto, situata nell'Epiro.

Ritornando per un breve tempo l'animo ai Troiani, navigarono così verso la vicina isola della Sicilia, nella quale infine giunsero Enea con i compagni. Ma in una fatidica tempesta nella direzione di Cartagine le navi dei Troiani vengono colpite, dove la regina Didone si innamorò di Enea ed avrebbe desiderato che lui ricambiasse. Tuttavia l'eroe lasciò la regina e giunse nel Lazio attraverso la Sicilia e Cuma, dove il Fato lo aveva spinto.

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