L'avventura di Arione - VERSIONE latino LITTERA LITTERAE
L'avventura di Arioneversione latino
traduzione libro Littera-ae 1B pagina 128 n°2
Quod mare, quae terra non cognoscit Arionem? Eius cantu aquae fluminum stabant; sub umbra arboris eiusdem iacebant canes et lepores, lupus et agnus....
Quale mare e quale terra non conosce Arione? Le acque dei fiumi si placavano al suo canto; sotto l'ombra dello stesso albero giacevano cani e lepri, il lupo e l’agnello.
Si narra che egli visse a Corinto presso il re Periandro, che lo trattenne con sé molti anni e gli donò molte ricchezze. Ma dei marinai, che lo riportavano in patria, complottarono contro la sua vita, per portargli via il denaro e i doni che Periandro gli aveva dato.
Ma poiché alcuni delfini, attirati dal suo canto, avevano circondato la nave, come egli li vide, si gettò in mare: i delfini lo presero e lo riportarono a Corinto dal re Periandro.
Dopo alcuni giorni una violenta tempesta spinse sulla costa di Corinto la stessa nave i cui marinai avevano aggredito Arione. Allora il re li chiamò a sé e li condannò a morte.