Il tiranno Demetrio e il poeta Menandro

Demetrius tyrannus imperio improbo Athenas occupabat. Vulgus passim et certatim ruebat …

Il tiranno Demetrio si impossessava della città di Atene con un ingiusto dominio. Il popolo accorreva presso il tiranno da ogni parte e a gara, e gridava: Buona fortuna!

Tutti baciavano la mano destra del tiranno, dalla quale venivano oppressi, ma tacitamente compiangevano la loro triste sorte. Gli ultimi avanzavano con indolenza, e tra gli ultimi c’era Menandro, illustre compositore di commedie.

Demetrio non conosceva l’aspetto di Menandro, ma leggeva sempre le commedie e spesso, in pubblico, elogiava il grande talento dell’uomo. Menandro, cosparso di un unguento pregiato, vestito di magnifici indumenti, si avvicinava fiaccamente. Il tiranno vede il poeta e in maniera collerica dice: Chi mai è l’invertito che osa venire di fronte ai miei occhi?

Allora i vicini rispondono: È Menandro, l’autore di commedie! Mutato d’animo Demetrio immediatamente dice: Nessun altro uomo può essere altrettanto bello!

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