Povero, ma sicuro!

Olim rusticus mus urbanum murem in paupere …

Una volta, un topo di campagna aveva accolto un topo di città nella propria povera tana. Gli diede un acino secco e dei pezzi di lardo rosicchiati a metà, poiché desiderava vincere, per mezzo di una cena varia, le ritrosìe del suo amico cittadino.

Perciò il topo di campagna lasciava all’amico i cibi migliori, ma il topo di città a malapena toccava le singole vivande con il dente schizzinoso.

Alla fine quello disse: O amico, tu sei soddisfatto di una vita povera. Io desidero vivere tra cose piacevoli. Se verrai in città, vivrai felice! E così gli amici balzarono fuori dalla dimora, e si diressero verso la città. A metà della notte entrarono in una casa sfarzosa e, poiché avevano trovato i piatti di una grande cena, l’ospite offriva all’amico campagnolo molte vivande.

All’improvviso uno strepito scosse i topi, poiché erano entrati dei grandi cani; i topi impauriti cominciarono a correre per tutta la stanza. A quel punto il topo di campagna disse: Quando sarò ritornato in campagna, nella mia tana, vivrò povero, ma sicuro!

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