Fuisse quondam ferunt Demaratum ...
Raccontano che un tempo visse il Corinzio Demerato, senza dubbio capo della sua città per onore, autorità e ricchezza; egli, non potendo sopportare il tiranno dei Corinzi Cipselo, si dice che fuggì con molto denaro e che si trasferì tra gli abitanti di Tarquinia, dove fu accolto come un cittadino.
Suo figlio, preparato in tutte le dottrine Greche, dopo essere giunto a Roma, per via dell'educazione e della cultura, divenne amico del re Anco al punto da essere considerato partecipe di tutte le decisioni e quasi un compagno nel regno.
In lui c'era inoltre una grandissima socievolezza e una altissima benevolenza verso tutti i cittadini; e così, una volta morto Anco Marcio, fu eletto re con i voti di tutto il popolo Lucio Tarquinio: così infatti aveva cambiato il suo nome dal nome Greco, affinché sembrasse aver imitato in ogni aspetto l'abitudine di questo popolo.
Egli introdusse in questa città molte usanze e molti istituti dei Greci, e apprendiamo che egli stesso per primo fece gli spettacoli che in seguito furono chiamati "massimi" dai Romani.