Generosità di Attico
Attico da fanciullo, per via della sua parentela con P. Sulpicio, tribuno della plebe che fu ucciso, non fu esente da quel pericolo: infatti Anicia, sua cugina, era andata in sposa a Servio, fratello di Sulpicio.
E così dopo che Sulpicio fu ucciso, e dopo che vide che la città era stata sconvolta dal tumulto di Cinna, e che non gli veniva data la possibilità di vivere tranquillamente, dal momento che gli animi dei cittadini erano divisi, poiché alcuni appoggiavano le fazioni di Silla e altri quelle di Cinna, convinto che fosse il momento opportuno di seguire i suoi studi, si trasferì ad Atene.
Ma ciò nonostante aiutò con i suoi mezzi il giovane Mario, dichiarato un nemico (della patria), e rese col suo denaro più facile la fuga di quello. Qui visse im modo da essere meritatamente carissimo a tutti gli Ateniesi. Infatti spesso, con i suoi mezzi, alleviò la povertà del loro stato. Accrebbe questo impegno anche con altre forme di generosità: infatti donò grano a tutti, in modo che fossero dati sei moggi di grano a ciascuno, una unità di misura che ad Atene si chiama "medimmo". Qui inoltre si comportava in maniera da sembrare normale ai più umili e un (loro) pari ai maggiori esponenti della città.
Perciò accadde che gli Ateniesi colmassero pubblicamente costui di tutti gli onori e cercassero di farlo cittadino: un beneficio di cui egli non volle avvalersi.