Il mito della fondazione di Roma (I)

Romolo e Remo in quegli stessi luoghi dove erano stati abbandonati e allevati decisero di fondare una città, nella quale potessero trovare asilo gli Albani e i Latini che erano in soprannumero nelle loro città.

A tutti questi, che erano agricoltori, si aggiunse anche un grande numero di pastori; questo grande numero di futuri cittadini faceva ragionevolmente sperare che la città, che Romolo e Remo avevano intenzione di fondare, sarebbe stata più grande di Alba e di Lavinio.

Sopraggiunse, a seguito di questi pensieri, un male antico, la sete di potere e da questa nacque una orribile disputa sorta per una causa piuttosto futile. I fratelli poiché erano gemelli e l'età non poteva fare da discrimine decisero che gli dei, sotto la tutela dei quali erano quei luoghi, per mezzo degli auspici indicassero il re della nuova città. Romolo ricevette gli auspici sul Palatino, Remo sull'Aventino.

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