Battaglia presso il fiume Badraga
Curio ubi neque cohortationes suas neque preces audiri intellegit …
Curione, quando comprende che né i suoi incitamenti né le sue preghiere vengono ascoltati, poiché ritiene che ci sia un'unica speranza di salvezza rimanente, ordina che tutti occupino i colli più vicini, e che muovano all'attacco in quella direzione.
La cavalleria che è stata mandata da Saburra occupa in anticipo anche questi. A quel punto i nostri giungono al colmo della disperazione, e in parte vengono uccisi dalla cavalleria durante la fuga, in parte stramazzano al suolo pur essendo illesi.
Il comandante della cavalleria Cn. Domizio esorta Curione a cercare la salvezza con la fuga e a dirigersi all'accampamento, e gli promette che egli non si allontanerà da lui. Ma Curione ribadisce che egli non tornerà mai al cospetto di Cesare senza l'esercito, e viene ucciso durante il combattimento. Dalla battaglia si ritirano pochissimi cavalieri. I fanti vengono uccisi tutti, dal primo all'ultimo.
Quando il questore Marzio Rufo viene a sapere questi fatti, esorta i suoi a non perdersi d'animo. Quelli pregano e supplicano di essere riportati in Sicilia con le navi. Egli lo promette, ed ordina agli ammiragli delle navi che, al principio della sera, tengano tutte le imbarcazioni attraccate alla costa.